martedì 26 maggio 2009
CRITICHE ALLA PUBBLICITÁ
Molte sono le voci critiche che si sono levate contro la pubblicità, in merito è opportuno citare quella dello studioso VANCE PACKARD e quella dell' economista J.K. GALBRAITH. Per quanto riguarda PACKARD è stato uno tra i primi studiosi ad essersi interessato sull' invadenza della P. nella vita quotidiana, e sulle mutazioni che sono ad essa associate. Secondo PACKARD le tecniche di persuasione si sono perfezionate grazie alla collaborazione di psicologi, psicoanalisti, sociologi, linguisti che in base alle conoscenze delle motivazioni psichiche che orientano il comportamento umano offrono gli imput necessari, agli agenti pubblicitari, per plagiare gli individui, in questo caso in veste di probabili consumatori, a fare qualsiasi cosa. Pertanto il lavoro pubblicitario si basa sempre di più su "indagini motivazionali" che lo stesso PACKARD chiama "psicoanalisi di massa", poichè tramite esse i "persuasori" realizzano un vero e proprio "attacco all'inconscio" degli spettatori. Quindi in sostanza questa analisi porta lo studioso alla conclusione che lo sfruttamento dei bisogni inconsci messo in atto dalla pubblicità rappresenta una grave minaccia per la libertà d'opinione. Secondo l'economista GALBRAITH invece, la pubblicità favorisce un consumo inutile e quindi un notevole sperpero delle risorse del pianeta, ma anche l'espulsione delle piccole aziende dal mercato. A ciò si aggiunge l'ingente costo della comunicazione pubblicitaria che si ripercuote, di conseguenza, sul costo della merce determinando un notevole aumento dei prezzi.
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