giovedì 28 maggio 2009

La Mia Carta d'Identità Digitale

Il mio approccio al mondo della tecnologia inizia quando...


1996:LA PLAYSTATION!
All'età di 8 anni inizio a giocare alla console con mio cognato ,passando interi pomeriggi a sfidarlo. È il mio primo vero approccio al mondo della tecnologia.


1999:IL PRIMO PC!
Visto che mia sorella era all'università,i miei pensarono bene di comprarle il computer ,che chiaramente ho usato anche io facendo numerosi danni.


Sempre 1999:IL PRIMO CELLULARE!
Ricevo il mio primo cellulare per il mio compleanno, ricordo che era un Alcatel nero; durato per 3 anni...


2002:IL SECONDO E TERZO CELLULARE!
sostituisco l'Alcatel (il citofono) con un motorola all'avanguardissima per il periodo. Chiaramente questo cellulare é durato poco tempo nelle mie mani.... infatti l' ho sostituito lo stesso anno con un Nokia.


Sempre 2002:
Le mie peripezie con il computer continuano, infatti è proprio in questo periodo che creo il mio primo account di posta elettronica, al quale se ne sono susseguiti molti altri visto che spesso dimenticavo le password. Intanto ho imparato ad usare altre funzioni come navigare su internet, usare motori di ricerca anche video, lavorare su power point e works.


2004:CAMBIO NUOVAMENTE IL COMPUTER!
Siccome il lavoro da svolgere al computer si intensificava sia per me, per motivi scolastici, che per mia sorella, per l' inizio di preparazione della tesi, i miei sono costretti ad adattarsi alle nostre esigenze e ci comprano un nuovo pc.


2008/09:RICEVO COME REGALO LA NINTENDO WII!
I miei pomeriggi in compagnia degli amici diventano molto più movimentati, grazie ai moltissimi giochi, come tennis, boxe, golf ecc..., che questo nintendo offre. Sempre in questo periodo imparo all' università a creare il blog.

mercoledì 27 maggio 2009

martedì 26 maggio 2009

Evoluzione Storica

Mentre un tempo la funzione di pubblicizzare merci ed eventi si svolgeva tramite comunicazione orale da banditori e strilloni con l'invenzione della stampa il modo di fare pubblicità è cambiato notevolmente infatti al posto di bandtori e strilloni si utilizzavano iscrizioni, insegne e simboli apposti sui contenitori delle merci o sugli edifici. Nel 1479 l'editore inglese W.Caxton realizzò il primo annucio pubblicitario a mezzo stampa per pubblicizzare i propri libri. Ma si dovrà attendere il 1630 per assistere la nascita di un vero e proprio servizio pubblicitario realizzato dal parigino T.Renaudot il quale fonderà una gazzetta per raccogliere e pubblicare annunci pubblicitari a pagamento. Da questo momento in poi i fogli stampati conteneti annunci pubblicitari si sono diffusi in tutto il mondo pari passo con la rivoluzione industriale. Grazie al perfezionamento dei mezzi e delle tecniche l'attività pubblicitaria si è perfezionata e sviluppata in modo particolare tra la fine dell'ottocento e i primi del novecento. E' proprio nel novecento che l'attività pubblicitaria ha conosciuto una notevole intensificazione al punto tale da essere considerare come un vero e proprio fenomeno sociale, che va oltre la semplice trasmissione di informazione sull'esistenza di un prodotto o servizio. Mentre in precedenza unico obiettivo della pubblicità era quello di convincere il consumatore all'acquisto di un prodotto ora essa punta a stimolare l'adesione ad un modello culturale, ad una visione del mondo ed a un modo di vivere. Prova di questo lo è il fatto che i messaggi pubblicitari tendano ad associare al prodotto uno stile di vita trattando così il consumo come un fattore di promozione sociale. La pubblicità dimostra anche quanto l'ascesa sociale sia una questione di consumo e ciò incrementa di conseguenza la sete di successo. Sotto questo punto di vista la pubblicità può essere vista come uno stimolo al cambiamento sociale in quanto favorisce dei mutamenti negli stili di vita come ad esempio è stato constatato che nuove abitudini igeniche come l'uso di determinati prodotti di igiene personale siano stati favoriti dai messaggi pubblicitari, ma al tempo stesso viene anche vista come uno strumento di condizionamento sociale. Nonostante la pubblicità è una mediazione spettacolare tra individuo e società, e benchè molti ne lamentino l'invadenza, essa viene considerata come elemento indispensabile per la diffusione per qualsiasi tipo di modello culturale. Per la traduzione in immagini persuasive e riconoscibili ruolo determinante è svolto dalle agenzie pubblicitarie. Il messaggio pubblicitario si pone come primo obiettivo quello di catturare l'interesse del probabile consumatore e per farlo i pubblicitari utilizzano diversi procedimenti come l'effetto sorpresa, la seduzione, il divertimento, la suspence. Per riuscire a mantenere l'attenzione del probabile consumatore si effettua la ripetizione di uno slogan, grafismo, colonna sonora o di un testimonial.

Agenzie Pubblicitarie

All'interno dell'apparato organizzativo delle agenzie esistono diverse specializzazioni professionali che contribuiscono alla preparazione di una campagna publlicitaria, ovvero copywriter, gli autori del copy (il testo argomentativo del messaggio), art director (ideatori della produzione creativa dei messaggi), i producer (si occupano della fase tecnica di realizzazioni dei messaggi) ed infine i media planning (che si occupano dei mezzi di comunicazione). Ma prima di lanciare un prodotto vengono effettuate indagini di marketing ovvero raccolta e aggiornamento di dati relativi al mercato del prodotto da pubblicizzare.

Il linguaggio pubblicitario

Come avevo accennato prima il discorso pubblicitario utilizza argomentazioni persuasive per indurre lo spettatore del messaggio a diventare consumatore del prodotto. Per ottenere questo risultato il linguaggio pubblicitario si avvale di figure retoriche, tra le quali distinguiamo i TROPI. Il termine "tropo" deriva dal greco tropos e significa direzione, verso infatti nel dettaglio indica il trasferimento del contenuto di un' espressione dal proprio spazio ad un altro creando così una rottura tra le attese, alle quali il contesto ci indirizza, lo scarto fra quel che ci aspetta e la novità introdotta dal tropo costituisce l' effetto del "discorso figurato". Ma perchè il messaggio pubblicitario catturi l' attenzione e l' interesse del probabile consumatore, si avvale di altre figure retoriche, dette tropi, ovvero:
- IPERBOLE: è un' esagerazione, un modo estremo di presentare la realtà, che nessuno di noi crede possa avvenire davvero.
- IRONIA: è il dire l' opposto di quello che realmente si vuole intendere, a volte può essere demenziale ma anche tragica ed ha come scopo quello di creare attrito di senso e comicità.
- METAFORA: è molto usata nella pubblicità, ed è un incrocio fra due entità di diverso genere che se accostate producono un senso nuovo ed originale. Può essere anche intesa come un processo cognitivo, strumento di conoscenza che ci aiuta a compredndere degli aspetti nascosti della realtà. Altro aspetto importante nella pubblicità è ricoperto dal testo pubblicitario, la cui comprensione è data dalla relazione di segni iconici e linguistici che il fruitore deve interpretare. Generalmente un annuncio stampa è composto da cinque elementi:
- Visual: immagine che cattura l' attenzione del lettore, il suo significato è influenzato molto dagli elementi presenti nel testo e dal rapporto figura/sfondo.
- HEADLINE: è il titolo che insieme al visual è la principale responsabile del senso dell' annuncio; il suo compito è quello di attirare l' attenzione del pubblico e allo stesso tempo incuriosirlo.
- BODYCOPY: è il testo che sviluppa l' argomentazione del titolo, spesso termina con il play-off che sintetizza il senso di chi promuove la comunicazione.
- BASELINE: è la conclusione argomentativa dell' annuncio.

CRITICHE ALLA PUBBLICITÁ

Molte sono le voci critiche che si sono levate contro la pubblicità, in merito è opportuno citare quella dello studioso VANCE PACKARD e quella dell' economista J.K. GALBRAITH. Per quanto riguarda PACKARD è stato uno tra i primi studiosi ad essersi interessato sull' invadenza della P. nella vita quotidiana, e sulle mutazioni che sono ad essa associate. Secondo PACKARD le tecniche di persuasione si sono perfezionate grazie alla collaborazione di psicologi, psicoanalisti, sociologi, linguisti che in base alle conoscenze delle motivazioni psichiche che orientano il comportamento umano offrono gli imput necessari, agli agenti pubblicitari, per plagiare gli individui, in questo caso in veste di probabili consumatori, a fare qualsiasi cosa. Pertanto il lavoro pubblicitario si basa sempre di più su "indagini motivazionali" che lo stesso PACKARD chiama "psicoanalisi di massa", poichè tramite esse i "persuasori" realizzano un vero e proprio "attacco all'inconscio" degli spettatori. Quindi in sostanza questa analisi porta lo studioso alla conclusione che lo sfruttamento dei bisogni inconsci messo in atto dalla pubblicità rappresenta una grave minaccia per la libertà d'opinione. Secondo l'economista GALBRAITH invece, la pubblicità favorisce un consumo inutile e quindi un notevole sperpero delle risorse del pianeta, ma anche l'espulsione delle piccole aziende dal mercato. A ciò si aggiunge l'ingente costo della comunicazione pubblicitaria che si ripercuote, di conseguenza, sul costo della merce determinando un notevole aumento dei prezzi.

lunedì 25 maggio 2009

In mezzo al prato c'è la ferrovia


Lodate dunque, culi d’Orta i cieli!
Cularelli innocenti degli asili,
immensi tafanari irti di peli;
culi di tutti i sessi e tutti i stili;
ognuno di voi parli in sua favella,
come le pellegrina rondinella.
(…)
E tu paese mio, Orta, che sogni
tra il lago azzurro e la collina verde,
che, provvido a ogni sorta di bisogni
accogli frati al Monte e in piazza… merde,
esulta, perché il cielo a te propizio
non lasciò mancarti nulla all’orifizio)

(da L’apoteosi dei culi d’Orta)